venerdì 16 maggio 2014

Fallimenti aziende in aumento e Pil in calo: la crisi morde ancora




Continuano a arrivare notizie non confortanti sullo stato dell’economia italiana. A cominciare dai dati Istat sul Prodotto interno lordo, che nel primo trimestre del 2014 vedono un calo del Pil dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013.
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Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo nell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi. Il primo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2013. Nello stesso periodo il Pil, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,8% nel Regno Unito e ha segnato una variazione nulla negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,1% nel Regno Unito e del 2,3% negli Stati Uniti. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,2%.
Ma non è tutto. Anche i dati sui fallimenti delle aziende sono allarmanti. Secondo i dati del Cerved analizzati dall’Ansa, infatti, tra gennaio e marzo i fallimenti aziendali sono stati 3.811, il 4,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2013.

È un nuovo record, anche se nei trimestri precedenti i default crescevano a doppia cifra e si registra un calo delle chiusure aziendali con forme diverse dal fallimento. “Nel primo trimestre 2014 si contano in tutto 23mila chiusure aziendali – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato del Cerved, primo gruppo in Italia nel ‘credit information’ – il 3,5% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo miglioramento è attribuibile alla diminuzione delle liquidazioni volontarie, che hanno fatto registrare un calo del 5%, e delle procedure non fallimentari (-1,4%)”, che hanno compensato il continuo aumento dei fallimenti.
In particolare, dopo i correttivi portati dal ‘decreto del fare’ alle normative sui concordati in bianco con l’introduzione della possibilità per i tribunali di nominare un commissario giudiziale che monitori la condotta del debitore, si è fortemente ridotto il ricorso al pre-concordato: nei primi tre mesi si contano circa 800 domande, in calo del 48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quel che riguarda i soli fallimenti delle aziende, questi crescono in tutto il territorio ad eccezione del Nord-Est, in cui si registra un calo dell’1,8% e dove però nei quattro trimestri precedenti si è registrato un boom con tassi molto più elevati rispetto al resto della penisola. La crescita dei default è continuata nel Nord-Ovest (+3,7%), nel Mezzogiorno e nelle Isole (+5,7%), ma soprattutto nel Centro con un incremento del 10,3%.
A soffrire maggiormente è il settore dei servizi (+7,3%) e quello delle costruzioni (+6,3%). Ancora in leggero rialzo la manifattura (+0,8%), anche se segna una decisa frenata rispetto ai dati dell’ultimo trimestre 2013″, conclude De Bernardis.


By Francesco Mazzoni per techmedia



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